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Protesta dei lavoratori precari dell’Esa. Questa mattina tappa in Prefettura

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Dopo la manifestazione di protesta avvenuta ieri presso il centro di meccanizzazione di Villaggio Mosè, questa mattina le richieste dei lavoratori Esa a tempo determinato sono approdate sui tavoli della prefettura di Agrigento. Le rappresentanze sindacali di Cgil, Uil e Cisl, unitamente a una delegazione di lavoratori, si sono intrattenute con il dott. Fabio Magnano del gabinetto del prefetto spiegando i motivi per cui vengono contestate e, quindi, rifiutate le ultime decisioni della direzione dell’Ente di Sviluppo Agricolo che ridurrebbe da 179 a 30 le giornate lavorative annue non tenendo in nessuna considerazione, tra l’altro, la richiesta di stabilizzazione che metterebbe al riparo i 346 lavoratori Esa stagionali siciliani (di cui 178 della provincia di Agrigento) dagli altalenanti umori della politica regionale. L’alto funzionario prefettizio ha assicurato il suo immediato impegno nel contattare telefonicamente tutti gli organi indicati dalle organizzazioni sindacali che hanno competenze sulla materia facendo poi seguire note ufficiali. “E’ stato un incontro molto cordiale – dice Carmelo Di Franco, storico sindacalista della Cgil – che ci fa ben sperare per il futuro. Non c’è stata la stessa sensibilità quando un’ora dopo, in videoconferenza, abbiamo partecipato a un’audizione promossa dalla commissione parlamentare speciale di indagine e di studio per il monitoraggio dell’attuazione delle leggi presieduta dal deputato agrigentino all’Ars Carmelo Pullara. Assenti gli alti dirigenti della Regione e dell’Esa, nonché l’assessore all’Agricoltura, con l’on.Pullara è intervenuto anche il deputato favarese Giovanni Di Caro”. Ovviamente la lotta dei lavoratori precari non si arresta e continuerà fino a quando non sarà sciolto il nodo sul numero delle giornate da lavorare nel corso del corrente anno senza per questo perdere di vista la speranza di una stabilizzazione che andrebbe a rasserenare i 346 operai Esa siciliani tutti ormai con oltre 30 anni di attività lavorativa alle spalle. “L’audizione – aggiunge l’on. Di Caro – era in prosecuzione di quella di giovedì scorso convocata a seguito della lettera della direzione Esa che proponeva ai lavoratori precari di firmare un contratto di 30 giorni lavorativi essendo la Regione in esercizio provvisorio con possibilità di allungarlo a 151 giorni con l’approvazione del bilancio. Si tratta di una situazione sfiancante e che può essere superata con la stabilizzazione. I precari dell’Esa non possono continuare a fare da bancomat elettorale”.

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