CRONACA Favara Primo piano

Funerali privati per la giovane Lorena Quaranta. Ma l’abbraccio dei favaresi è stato immenso.

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Giornata triste quella di oggi per i favaresi che, al rimpianto di avere perduto una loro concittadina, uccisa da un uomo con cui avrebbe voluto condividere il resto della vita, hanno aggiunto il rammarico di non aver potuto partecipare alle esequie funebri proibite a causa delle emergenze sanitarie che stanno affliggendo la comunità mondiale. E se le porte del cimitero di Piana Traversa si sono aperte solo per i più stretti familiari, per don Calogero Lo Bello, parroco della chiesa dell’Itria, per l’avvocato Giuseppe Barba, che segue il caso dal punto di vista legale, per il presidente del consiglio Salvatore Di Naro e per il sindaco Anna Alba, l’abbraccio a Lorena Quaranta c’è stato ugualmente avendo il popolo seguito il percorso cittadino del carro funebre attraverso lo sventolio dei lenzuoli che già dal primo mattino, a centinaia, avevano bardato i balconi delle abitazioni. Nella capella del cimitero, ad assistere alla funzione funebre che si è limitata alla lettura di un passo del vangelo e alla benedizione finale, sono stati in 14. Un numero di persone infinitesimale rispetto alla partecipazione che solitamente si registra Favara in occasione dei funerali. Molto toccante il messaggio inviato da don Giuseppe Veneziano che, da parroco dell’Itria, la battezzò 27 anni fa. Nonostante i divieti di assembramenti, molti non hanno resistito al bisogno di avvicinarsi al carro funebre per un fugace saluto quando per qualche istante si è fermato in via Capitano Callea, all’altezza dell’abitazione della famiglia Quaranta che fa angolo con via Agrigento. Per molti trattenere le lacrime è stato impossibile. Subito dopo il mezzo si è avviato al cimitero di Piana Traversa dove la sfortunata ragazza ha ricevuto l’applauso sincero e scrosciante di quanti l’attendevano nello spiazzo antistante. Discreta la presenza di una pattuglia dei carabinieri che ha invitato quanti sono rimasti dietro i cancelli ad evitare di fare ressa e a tenere le debite distanze imponendolo i protocolli sanitari e le disposizioni governative. Durante le esequie, il sindaco ha posto sulla bara una corona di alloro, mentre l’avvocato Barba un camice bianco, alloro e camice che alla ragazza sono stati negati non avendo potuto conseguire la laurea programmata per la prossima estate. Laurea che le dovrebbe essere comunque conferita post mortem.

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