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Lanciati da una scuola di Palermo, approdano a Lido Cannatello i 109 palloncini per ricordare l’uccisione del piccolo Claudio Domino

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Hanno raggiunto la costa agrigentina i palloncini lanciati da Palermo venerdì scorso al termine di una manifestazione in ricordo di Claudio Domino, il bambino di 11 anni ucciso dalla mafia il 6 ottobre di 37 anni fa e di cui ancora non si conoscono mandanti e sicari. Si sono impigliati nella scogliera artificiale di Lido Cannatello, località dove nel maggio del 1996 vi fu un arresto eccellente, quello di Giovanni Brusca, intercettato dalla Polizia di Stato in un covo di via Papillon. In virtù delle calde giornate di questo inizio di ottobre, la spiaggia, su cui sfocia il fiume Naro, ha registrato la presenza di numerosi bagnanti che si sono avvicinati ai palloncini bianchi, 109 tanti quanti sono stati i bambini trucidati dalla criminalità organizzata, cercando di capire di cosa si trattasse. Dubbio subito svelato leggendo il messaggio contenuto in una foto raffigurante lo sfortunato bambino e la busta indirizzata allo stesso dalla scuola palermitana “Borgese XXVII Maggio”. Sarà una coincidenza, ma a qualche chilometro di distanza da Lido Cannatello, in contrada Lucia, nei pressi di una miniera di zolfo dismessa, nell’aprile del 1999 cadde sotto i colpi di lupara il piccolo Stefano Pompeo, anche lui di 11 anni, anche lui vittima innocente di un agguato di stampo mafioso.

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