Primo piano

Come celebriamo il 25 Aprile

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Se c’è una lezione da trarre, in una periferica località come Favara, dalle elezioni francesi al primo turno delle presidenziali appena concluse è che non è il sistema maggioritario a creare la crisi di rappresentanza,ma l’assenza di una una proposta alternativa. La capacità di interpretare i bisogni e le aspirazioni dei cittadini ha preso forma in due proposte alternative che le formazioni storiche del novecento, gollista e socialista non hanno saputo raccogliere. Tant’è che i due vincitori delle primarie per la scelta dei candidati non hanno superato il primo turno. Questo è avvenuto non perché le categorie di destra e sinistra non hanno piu’ senso,quanto perché gli interpreti odierni della destra e della sinistra non sono riconosciuti come tali.

Il lettore si chiederà come tutto questo c’entri con la situazione locale. Cerchero’ di spiegare il parallelismo ricorrendo  alla lettura piu’ diffusa della celebrazione della festa della liberazione di cui in città non c’è traccia e che consiste nei valori della Costituzione Repubblicana a cui tutto il paese ha mostrato di avere un forte attaccamento. Tra tutti: il lavoro e la responsabilità sociale dell’impresa.

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Il primo scarso nella quantità è sottoposto a enormi trasformazioni non viene agevolato nell’incontro tra domanda e offerta nell’errata convinzione che spetta agli uffici di competenza regionale e/o nazionale occuparsene e che la politica locale risulta ininfluente. Basterebbe guardare alle buone prassi anche di comuni isolani per verificare che i loro sforzi hanno contrastato la mancanza di lavoro e l’aumento della povertà.

Quanto al ruolo delle imprese nessuno puo’ ragionevolmente negare che la loro performance è determinata da condizioni strutturali demandate all’azione della politica che le contempla in una visione di sviluppo sia economico che civile.

Bene. A fronte del  percorso carsico dell’attività amministrativa della giunta Alba che sperimenta una originale lettura della democrazia diretta promossa dal suo movimento, in modo speculare e contrario è evidente la crisi di democrazia rappresentativa nei partiti di formazione popolare e di sinistra rappresentati in Consiglio Comunale. E dal momento che Marine Le Pen ha condizionato sostanzialmente da fuori la politica di Holland, la crisi di rappresentanza vale anche per le formazioni vecchie e nuove fuori dal consesso comunale. Già, perché nell’attesa di capire quale sarà il modello di città che sta costruendo il M5S, non ci è dato conoscere come vorrebbero guidare la vitalità dei corpi sociali favaresi le altre formazioni, mentre il paese con spontanee iniziative attira visitatori. Nessuno nega la loro attenzione sulla raccolta dei rifiuti e altre singole, importanti questioni. Cio’ che determina la crisi di rappresentanza è l’assenza dei bisogni generali e complessivi della città e dei cittadini in una proposta alternativa che spieghi la nuova e diversa visione della comunità. A 5 giorni dalla celebrazione delle primarie per la scelta del segretario nazionale PD sarebbe opportuno avere contezza di come essa abbia ricaduta positiva a Favara dal momento che il partito guida sia il Governo regionale e quello nazionale. E in assenza di altro si risponderebbe in modo sobrio alla domanda di rappresentanza che sta dentro la festa ignorata del 25 Aprile di un popolo che vorrebbe vedersi corrisposto valorizzando le sue radici. Buon 25 Aprile