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Esce “Mari matri”, un cd con 9 brani del favarese Giuseppe Calabrese.

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Esce “Mari matri”, un cd con 9 brani del favarese Giuseppe Calabrese. L’autore, alla ricerca di nuove sonorità, si ispira a racconti, avvenimenti storici, sociali e di costume, sia attuali che del passato. 
Contrariamente a quanto possa fare immaginare il suo cognome, Peppe Calabrese è siciliano, di Favara in particolare, da quasi mezzo secolo impegnato nella ricerca e nella divulgazione di brani della tradizione musicale isolana, spesso sconosciuti ai più. La sua è stata una certosina indagine, non priva di difficoltà, sfociata, grazie alla Compagnia Popolare Favarese (già Gruppo Popolare Favarese), di cui è stato fondatore, nei cd “Sintiti Sintiti”, “Musica dai Saloni”, “Serenate al chiaro di luna” e “Merica, Merica”. Questo il passato. Recentemente Calabrese si è voluto dedicare alla creazione di nuove composizioni dando vita al cd “Mari matri” che, contrariamente a quanto realizzato con la Compagnia negli anni precedenti (che per gli arrangiamenti e l’esecuzione dei brani ha utilizzato gli strumenti musicali tipici della tradizione popolare siciliana) si è lasciato trasportare dal bisogno di sperimentare e ricercare nuove sonorità e ciò per soddisfare una sua esigenza di cambiamento. 
I brani, nove in tutto, presenti nel cd, si ispirano a racconti, avvenimenti storici, sociali e di costume, sia attuali che del passato.
Peppe Calabrese si è proiettato sempre alla ricerca di espressioni vocali e musicali che riflettono e valorizzano l’immagine e l’identità della cultura risalendo alla vita quotidiana della gente umile, degli “ultimi”, degli emarginati. La sua è stata una continua opera di ascolto e ricerca dei suoni e dei ritmi tradizionali per ripercorrere i momenti più importanti dell’esistenza di coloro che per vivere erano costretti a lavorare nelle viscere della terra o nelle campagne, dall’alba al tramonto ininterrottamente, sotto il sole o il freddo.
Per Calabrese, autore di testi e musiche, è il primo album da solista che arriva a 66 anni suonati. Scrive Gianni Nicola Caracoglia: “‘Mari matri’ è un album cantautorale che ha nel canto siciliano il vero legame con la “famiglia” musicale d’origine. Non che il folk non ci sia in questo lavoro che vede l’elegante regia musicale di Graziano Mossuto, polistrumentista (qui suona fisarmonica, piano, friscalettu, clarinetto e percussioni), esperto di colonne sonore, con la passione nel sangue per le radici di tutta la musica. Nell’album, infatti, si ascoltano il laùd e la vihuela suonati dal chitarrista Osvaldo Rizzo e il clima si fa panmediterraneo. Ad essi si affiancano il violinista Salvatore Cusumano, il violoncellista Mauro Cottone, e il clarinettista e sassofonista Gaetano Agrò. Grazie a questo ensemble la Sicilia è isola musicale in movimento”.

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