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Un’analisi semplificata di Luigi Pirandello: L’intervista con Fabrizio Tinaglia

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Dopo le tante e richieste interviste precedenti, le quali sono state molto apprezzate ed anche molto ricercate sui siti web, oggi abbiamo deciso di ricontattare Fabrizio Tinaglia il quale ha rilasciato per noi tutti un breve pensiero sul grandissimo Luigi Pirandello. Abbiamo chiesto un commento semplice.  Non entreremo naturalmente nei dettagli delle opere.

“Per capire bene Luigi Pirandello dobbiamo avere una predisposizione d’animo particolare, ad esempio bisogna prima cercare di capire, inquadrando bene il periodo storico, la vita che si conduceva in Italia e nel mondo all’epoca di Luigi Pirandello, come vivevano ad esempio i suoi contemporanei, dobbiamo scoprire inoltre anche l’ambiente familiare nel quale ha vissuto il grande scrittore agrigentino. Tutto questo per capire bene, anche quindi , in un certo senso, i dettagli dell’ambiente dell’epoca dove quindi si è svolta la vita di Luigi Pirandello.

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Terminati gli studi superiori a Palermo rientra a Girgenti, dove la famiglia era ritornata, perché decide di lavorare con il padre nella gestione delle miniere di zolfo. In questo periodo quindi si rende conto di persona del lavoro faticoso cui sono sottoposti ogni giorno gli operai in miniera e comprende anche meglio i tanti particolari del lavoro in miniera, capisce sempre più come avviene il commercio dello zolfo, anche a livello economico. I suoi studi intanto continuano.

Una delle prime composizioni fu il poemetto chiamato Pasqua di Gea. Scrisse molto in Germania, ma pubblicò quando rientrò in Italia. Alcuni esempi di scritti giovanili sono Pier Gudrò nel 1894, Elegie renane nel 1895, Zampogna nel 1901, sono solo alcuni poemi brevi che Luigi Pirandello scrisse in Germania, ma che videro la luce editoriale in Italia. Bisogna dire che la poesia non è stato il pezzo forte di Pirandello, certo scrisse poesie, ma non era proprio convinto di essere o fare il poeta, difatti subito l’abbandona, anche se mai completamente, per dirigersi verso altre passioni più inclini alla sua natura come la narrativa, la saggistica ed il teatro. Altre notizie, su altri scritti giovanili, sono andate perdute probabilmente. 

Scrivere per lui era la vita stessa, scrivere era un’attività bellissima che lo faceva sentire sereno ed appagato ,il mestiere di scrittore infatti lo accompagnerà per sempre. Era uno scrittore di mestiere nel vero e puro senso della parola, scrivere per lui era anche come una sorta di terapia di cui aveva bisogno ogni giorno. Viveva in un mondo tutto suo quando scriveva e faceva lavorare molto bene la fantasia, con la conseguenza del benessere che percepiva. Tanti piccoli particolari si possono scrivere ancora su Luigi Pirandello, ma questo mio scritto vuol essere divulgativo e semplice, adatto anche ai ragazzi, quindi volutamente tralascio tanti dettagli spesso dichiarati in altri volumi dedicati a Luigi Pirandello.  

Continuando il discorso possiamo parlare adesso anche dell’ambiente dei suoi romanzi e delle sue novelle. 

Le novelle sono state la vera passione di Luigi Pirandello. 

Questo genere letterario fu amato dal nostro illustre Luigi Pirandello. 

Le sue opere ancora oggi vengono stampate in tutto il mondo e vendono milioni di copie, sono molti i lettori con la passione per le opere di Luigi Pirandello.  Nella sua casa Natale si possono ammirare tanti oggetti originali appartenuti al grande scrittore premio Nobel e, sempre dalla stessa casa, si può godere un panorama bellissimo. Pirandello non ha mai dimenticato la sua casa, le sue terre, la sua città Natale ed anche il suo mare che si trova proprio lì di fronte al Pino ed alla pietra rozza ,che custodisce le sue ceneri come da sua volontà”.

Ringraziamo ancora una volta Fabrizio Tinaglia per aver concesso a noi questa breve intervista estiva e per aver ricordato in modo semplice il grande Luigi Pirandello.