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La Pro Favara non riprende le attività agonistiche 2020/2021 per salvaguardare la salute dei propri tesserati

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La Pro Favara non riprende le attività agonistiche 2020/2021 per salvaguardare la salute dei propri tesserati a causa dell’aumento dei casi di contagi. Il Presidente Rino Castronovo: “Un grazie di cuore allo staff tecnico, ai giocatori e ai meravigliosi tifosi che hanno condiviso la nostra decisione”

La SSD Pro Favara 1984 non parteciperà alla fase finale della stagione, con la nuova formula dei gironi, che dovrebbe ripartire il prossimo 11 aprile dopo la sospensione in autunno del campionato a causa della pandemia. La decisione presa all’unanimità dalla dirigenza presieduta da Rino Castronovo è dettata dalla ragione di salvaguardare la salute dei propri tesserati, in un momento dove è in forte aumento il contagio tra la popolazione, con un trend preoccupante di casi di positività che a Favara dall’inizio della diffusione del Covid 19 ha fatto registrare 485 casi di positività e 5 decessi.

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Una decisione sofferta e ponderata perché la dirigenza gialloblu è fortemente preoccupata del contagio tra la popolazione soprattutto con la terza ondata che sta colpendo principalmente i giovani. Prova ne sia che tanti istituti scolastici della città periodicamente vengono chiusi per lunghi periodi e gli studenti lasciati a casa seguendo le lezioni con la Didattica a distanza.

“Non ci sono le condizioni per una serena ripartenza –afferma il Presidente Rino Castronovo- e lo diciamo con un ragionamento da padri di famiglia, sapendo di disperdere tutti gli sforzi economici fatti nell’estate scorsa per allestire una compagine competitiva, con ambizioni di primato avendo iniziato anche una nuova era organizzativa . Prova ne sia che la nostra società al debutto stagionale ha ristrutturato a proprie spese  gli spogliatoi e mettendo in sicurezza le tribune dello stadio “Bruccoleri”.

 Da parte nostra c’è stato in estate uno sforzo economico non indifferente per dare al Girone una formazione di qualità, con la scelta dell’Allenatore Luca Cavallo, ex giocatore di Serie A, e tanti atleti provenienti da tante parti d’Italia”.

Le attuali misure restrittive, le tante zone rosse e arancioni che limitano gli spostamenti tra regioni, l’impossibilità di assicurare agli atleti forestieri altri alloggi per evitare tante presenze in poche unità abitative, la chiusura dei ristoranti e la difficoltà di assicurare il servizio mensa ci ha portato, a malincuore, a liberare gli atleti e il tecnico a cui vanno i nostri ringraziamenti per l’attaccamento dimostrato in pochi mesi alla maglia gialloblù. L’alternativa poteva essere quella di terminare la stagione con il settore giovanile, ma non ci sentiamo moralmente di chiedere alla famiglie del nostro settore giovanile di assicurare la presenza nelle sessioni settimanali di allenamenti e la partecipazione alle gare interne e alle trasferte, nonostante il protocollo anticovid previsto. Ci sono ragazzi che hanno le proprie aule chiuse per diffusi casi di covid-19 ed è assurdo preservarli la mattina dalla formazione scolastica e poi chiamarli all’impegno agonistico nel pomeriggio e nelle gare. Significherebbe mettere a rischio la propria salute e quella dei rispettivi nuclei familiari. Sappiamo che se si registra un caso di positività si mette in quarantena l’intera famiglia costringendo anche genitori e congiunti a non recarsi nei posti di lavoro, aggravando una economia già compromessa dalla crisi causata dalla pandemia. Questa decisione l’abbiamo condivisa con la tifoseria ed i gruppi organizzati. I nostri sostenitori hanno capito il particolare momento ed hanno apprezzato il nostro senso di responsabilità.

Pertanto la SSD Pro Favara si augura di riprendere la propria attività agonistica nel prossimo campionato, sperando in un forte allentamento del fenomeno pandemico anche attraverso  una campagna di vaccinazione che coinvolga soprattutto i giovani e gli atleti e gran parte della popolazione, per consentire anche il ritorno sugli spalti dei tifosi, componente essenziale del gioco del calcio.