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La vergogna dell’igiene pubblica e dei lavoratori del settore a Favara non retribuiti

biowoodheaterpegaso

Il bubbone della disamministrazione è esploso! Se non fosse per la tragedia dei lavoratori e per l’igiene pubblica molto precaria verrebbe da dire meglio tardi che mai.

Nell’indifferenza assoluta dei più (il 65% tra evasori ed elusori) ma nella rabbia di chi paga il servizio salato per avere un servizio quasi inesistente, nell’assenza totale dei partiti politici (posso chiamarli ancora così?), che esistono solo sulla carta, dei parlamentari del territorio i quali poi verranno solo a chiederci i voti, degli innumerevoli candidati a sindaco i quali fra pochi mesi si erigeranno a paladini dei cittadini e ci diranno che loro si sacrificano candidandosi solo per spirito di servizio (perché fa cosi gola la carica di sindaco?) e nel silenzio della cosiddetta società civile, si consuma un dramma in primis per i lavoratori addetti alla raccolta, conferimento e pulizia del paese e in secundis per l’igiene e la salute, specie in periodo di pandemia, di una popolazione di circa trentacinquemila persone.

COOPERATIVA SANTANNA

Cosa dire di una Amministrazione che non si cura né della prima problematica, sfuggendo perfino il colloquio con questi lavoratori e delle loro famiglie costretti a vivere e operare senza la giustissima retribuzione dovutagli per l’opera prestata? Quando arrampicandosi sugli specchi parla di un comune in dissesto, come se questo fosse opera dello spirito santo e non opera sua e della maga della finanza, dimenticandosi che la tari è un servizio a totale carico di TUTTI i cittadini di Favara e che quindi dovrebbe essere pagato indipendentemente dal dissesto, il comune, in pratica, dovrebbe operare solo una partita di giro, cioè divide il costo del servizio di nettezza urbana per le utenze di Favara, incassa il dovuto e gira l’incasso all’impresa. Se in 5 anni non è stata in grado di fare il minimo indispensabile del suo ruolo, mi chiedo e chiedo: che ci stanno ancora a fare in quel posto facendosi chiamare amministratori se non sanno svolgere l’indispensabile e per giunta costando alla comunità circa 300mila euro l’anno?

A proposito perché per i loro stipendi mensili i soldi ci son sempre mentre non si trovano quelli per pagare l’impresa e di conseguenza gli operatori ecologici?

Dicevamo l’amministrazione (?) non si cura nemmeno della salute ed igiene pubblica, la Sindaca è la massima autorità in materia,  servirebbe un minimo di rossore per vergognarsi vedendo la città di Favara, cui loro dovrebbero avere cura, ridotta a una discarica a cielo aperto che aggrava la già precaria situazione igienica della nostra collettività?

Riepilogo in poche righe le problematiche di questo servizio e la relativa totale assenza dell’amministrazione attiva su questo ramo della loro attività. Per ignavia, incapacità, disinteresse o troppo interesse:

da 5 anni il 60% circa di utenze domestiche non paga il relativo tributo;

da 5 anni circa 1.500 utenze non risultano all’ufficio tributi,

da 5 anni il paese è tanto sporco al limite della decenza, per fare rispettare le clausole contrattuali non servono soldi, ma serve la sola volontà a volerlo fare (se non lo si fa perché?);

un servizio caro, amaro e salato e non espletato a regola d’arte. Costa ai favaresi 7,1 milioni di euro, fra i più cari d’Italia;

mancato ritiro dei contenitori della differenziata senza che l’amministrazione si sia curata della loro distribuzione forzata;

dopo sei anni di differenziata nessuno dell’amministrazione ha mai detto quanto il comune incassa, se incassa, per la vendita di: carta, plastica, alluminio, vetro, materiale ferroso, ecc.

Dopo 5 anni di silenzio adesso in tanti ad invocare l’intervento del Presidente della Regione Siciliana Musumeci. Io non passo certo per simpatizzante di Musumeci, ma mi chiedo: se il comune non sa incassare i dovuti tributi e non sa far rispettare il contratto con l’impresa qualcuno sa spiegarmi perché dovrebbero pagare le casse della Regione?

Chiudo dando merito al nostro poeta dialettale che è stato fra i pochissimi cittadini sensibili a questo problema affiggendo in svariati punti critici della nostra città la sua poesia di sensibilizzazione.

 

Favara china di munnizza

Tutti puliti a Favara ni sintemu

Ma u paisi mezzu la ngrascia lu tinemu.

Certi pirsunineddi maliaducati

a munnizza la iettanu mezzu li strati

e scandannusi ca po’ hannu a pagari

mangu li cati si ieru a pigliari.

Chissu succedi pirchi li guvirnanti

Chiudinu l’occhi quannu l’hannu davanti.

Ieri a i setticurtiglia minni ivu

E mangu li nngrasci chi truvavu,

acchianata de caleddri nun potti passari

ca tanta munnizza ivu a truvari.

Li sacchi nivuri ngatastati

Ca parivanu nterra morti ammazzati.

Fannu pubblicità pi li turisti arrivari

Picchi sta munnizza farici truvari?

Casi cadenti e strati ngrasciati

Pi li favarisi maliaducati!

Chiddi onesti n’arrabbiamu

pirchì sti così nun l’accittamu.

Li favarisi la curpa avemu

pirchi malandrini ni sintemu.

Circamu u vicinu di rimproverari

Ca a munnizza nterra nun si nnavi a ittari.

E si tuttu chissu nandri facemu

munnizza ni strati unni videmu.

Totò Mossuto